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Pensare ad un futuro migliore implica ripensare tutto in azienda: la sostenibilità passa quindi dai prodotti e relativi imballi, alla produzione e l’immagazzinamento. In questo articolo parliamo in particolare dello stoccaggio delle nostre specialità surgelate: con quasi 500 prodotti in assortimento e oltre 1 milione di famiglie italiane tra i nostri clienti, quanto sono grandi i nostri magazzini e come manteniamo la catena del freddo?
I prodotti surgelati mantengono intatte le caratteristiche organolettiche grazie al processo di surgelazione, che porta velocemente la temperatura a -18° o, a volte, a temperature ancor più basse. Per conservare le caratteristiche del prodotto è necessario che la temperatura resti costante, in un intervallo tra -18° e -25°: il mantenimento di questa temperatura nei vari passaggi del prodotto (confezionamento e trasporto) è la cosiddetta catena del freddo. È fondamentale rispettare e non interrompere questa catena “per conservare al meglio il prodotto, garantendone l’integrità, gli standard igienici e la sicurezza alimentare” (fonte: IIAS). Il magazzino centrale di bofrost* dunque è più di un semplice deposito: si tratta di enormi celle frigorifere, che ci permettono di mantenere i prodotti alla temperatura ideale. Il trasporto verso le filiali avviene con mezzi refrigerati e le filiali stesse sono dotate di celle frigorifere. Il mantenimento della catena del freddo è uno dei nostri punti di forza, che ci permette di portare sulle vostre tavole prodotti di altissima qualità.
La nostra sede si estende su 15.000 metri quadrati ed ospita uffici, magazzini e celle frigorifere a -25°, dove conserviamo le specialità surgelate destinate a voi clienti. Tutti i prodotti infatti arrivano nei nostri magazzini a San Vito al Tagliamento (PN), e da qui vengono smistati verso le 54 filiali dislocate in tutto il territorio nazionale.
Potete immaginare quanto incida, in termini energetici, il mantenimento di queste celle frigorifere: per questo motivo il nostro ufficio tecnico lavora ogni giorno per rendere gli impianti e i processi sempre più efficienti. L’innovazione gioca un ruolo fondamentale, e siamo lieti di condividere con voi un grande risultato raggiunto. A giugno 2019 bofrost* è stata premiata per aver installato un impianto di refrigerazione a CO2, che taglia ben il 30% dei consumi energetici.
Il processo di refrigerazione precedente impiegava fluidi refrigeranti HFC, idrofluorocarburi, che sono ad oggi i gas refrigeranti più diffusi sul mercato. La sfida tecnologica affrontata è stata quella di applicare un circuito frigorifero transcritico a CO2, con revamping di un impianto a gas fluorurati (FGas) e alimentato da fonti rinnovabili, alle celle automatiche di conservazione prodotti alimentari a -25°C. Questa soluzione, oggi all’avanguardia per tecnologia e sostenibilità (realizzata con il sostegno di un nostro fornitore italiano, la Crea SpA di Bellusco, MB), è anche molto complessa da implementare su realtà di grandi dimensioni come la nostra.
L’impianto si integra in un sistema HVAC (Heating Ventilation and Air Conditionig) Ecosmart con monitoraggio, supervisione e gestione impianti secondo i requisiti Industry 4.0, con recupero del calore, abbinato ad un dispositivo fotovoltaico da 1MW con soluzione per l’immagazzinamento di energia senza batterie d’accumulo.
A testimonianza di ciò, abbiamo ottenuto l’importante riconoscimento ATMOsphere Europe 2019 (Accelerate Magazine Awards/Europe Awards) con il premio “Best in Europe in sector/Industry”, identificando il nostro progetto come migliore realizzazione di impianto a CO2 integrato in Europa nel 2019. La scelta della CO2 per la refrigerazione è stata valutata come vincente grazie ai suoi numerosi vantaggi: è un gas naturale, non tossico, non infiammabile e non dannoso per l’ozono, il cui impiego riduce l’emissione di gas serra. L’impianto è alimentato dai pannelli solari installati sul tetto dell’edificio e l'energia immagazzinata durante il giorno copre parte del fabbisogno notturno, quando l’impianto è spento. Inoltre, anche l’acqua calda che si ottiene come residuo del processo di raffreddamento del gas viene recuperata e utilizzata a fini interni.