Chi dice che i bambini non possono essere utili in cucina?
Ci sono compiti semplici che, fatti svolgere ad un bambino, lo fanno sentire più grande ed importante.
Chi dice che i bambini non possono essere utili in cucina?
Ci sono compiti semplici che, fatti svolgere ad un bambino, lo fanno sentire più grande ed importante.
Far passare del tempo in cucina al proprio bambino lo aiuta a creare un rapporto consapevole con il cibo e con l’alimentazione, lo induce ad acquisire più fiducia in se stesso e ad imparare velocemente nuove abilità motorie.
Per esempio già dall’età di due anni un bambino può aiutare a preparare la tavola o dare una mano a mescolare un impasto per una torta. Un anno dopo può preparare la frutta per una macedonia pelando le arance e i mandarini o aiutare a decorare una torta. Più tardi, una volta imparato a leggere può anche preparare autonomamente delle ricette semplici, naturalmente sotto la supervisione di un genitore.
Come per tutte le attività che vengono proposte ad un bambino è importante stabilire delle regole precise. Spiega sempre ai tuoi bambini che:
Seguendo queste regole il vostro bambino diventerà sempre più autonomo e sarà in grado di svolgere compiti sempre più complessi. In più i bambini saranno disposti ad assaggiare cibi nuovi se loro stessi avranno contribuito a realizzarli.
E’ abbastanza comune sentire affermare da un genitore che ai propri figli non piacciono le verdure. Non bisognerebbe mai farsi sfuggire commenti di questo tipo: per il bambino quello che la mamma e il papà dicono è fondamentale, per cui sentire queste affermazioni, lo spingerà a seguirle. Spesso le antipatie verso alcuni vegetali sono proprio legate alle principali antipatie dei genitori.
E’ importante ricordare che non tutte le verdure per forza devono piacere ad un bimbo, ma è molto difficile che non ne riesca a mangiare neanche una.
In più esistono alcuni trucchi per rendere più appetitose anche le verdure più difficili, eccone alcuni:
Non è facile districarsi tra le tante informazioni nutrizionali che si possono reperire sulla dieta dei bambini. Per evitare di incappare in errori, seguire i dettami della dieta mediterranea è fondamentale. Questa tipologia di dieta è infatti considerata uno dei più completi, sani ed equilibrati regimi alimentari, tanto che nel Novembre 2010 l’Unesco la ha inclusa tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.
Alla base di questa dieta vi è un importante consumo di frutta e verdura che è auspicabile seguire anche nella dieta di un bambino per via dell’importante apporto di acqua, fibra, vitamine, sali minerali e antiossidanti. I nutrizionisti consigliano di consumarli almeno 5 volte al giorno (3 porzioni di frutta e 2 di verdura). Dopo le verdure, la dieta mediterranea prevede un consumo importante di carboidrati complessi e fibra che derivano principalmente dai prodotti a base di cereali quali pane, pasta, riso e patate. Andrebbero sempre privilegiati grassi di origine vegetale e non animale per la presenza di elevati quantitativi di acidi grassi insaturi e vitamina E.
Non dovrebbero poi mancare delle porzioni di yogurt o di latte per l’apporto di calcio necessario all’organismo.
Con frequenza settimanale andrebbero invece assunti gli alimenti proteici come carne, pesce, legumi, formaggi, uova e insaccati. Sono tutti ricchi di proteine, ma ognuno di loro ha altre proprietà nutrizionali specifiche. Il pesce è una fonte importante di acidi grassi essenziali (omega 3), la carne è fonte di ferro e vitamine del gruppo B, i legumi di fibra e calcio, i formaggi di calcio. Nell’arco di una settimana i nutrizionisti consigliano di assumere tre porzioni di carne, tre di pesce, tre di legumi e tre di formaggi, mentre uova e insaccati, per la loro ricchezza in grassi saturi e colesterolo, dovrebbero entrambi essere limitati a una volta per settimana.
Alimenti che si dovrebbero invece consumare occasionalmente e con moderazione anche se molti di essi sono consumati giornalmente, soprattutto dai nostri bambini, sono i dolci, gli snack salati come le patatine e le bevande zuccherate analcoliche.
Secondo le raccomandazioni degli organi internazionali di riferimento la dieta di un bambino dovrebbe essere organizzata in 4-5 pasti: colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena. Con un apporto calorico così suddiviso: 20 % tra colazione e spuntino, 40 % pranzo, 10% merenda e 30 % cena.
Va comunque ricordato che il fabbisogno calorico necessario al corretto sviluppo del bambino cresce con l’età ed è soggetto alle caratteristiche fisiche del bambino e al fatto che questo sia più o meno attivo. Per questo, data la notevole variabilità dei fabbisogni in energia anche nell’ambito di una singola classe di età è molto difficile suggerire come adeguato un singolo valore medio. I nutrizionisti comunque indicano delle linee guida generali relative all’assunzione dei vari nutrienti per l’alimentazione dei bambini fino ai 10 anni, la tabella che segue riassume questi valori:
Fonti:
Report of a Joint FAO/WHO/UNU Experts Consultation. FAO Food and Nutrition technical report series 1. Human Energy Requirement. Roma, 2001.
Società Italiana di Nutrizione Umana. LARN:Livelli di Assunzione Raccomandati di energia e nutrienti per la popolazione italiana Revisione 1996. Roma, 1997.
Inserisci il tuo codice postale e verifica se effettuiamo il servizio nella tua zona.